COME MAI, SE LA TERRA E’ DI TUTTI, IL PETROLIO DEV’ESSERE SOLO DI CHI CI STA SOPRA ?!

Vorremmo chiedere a quei senza-patria barbuti che rinnegano l’appartenenza dei vari segmenti di terra ai rispettivi popoli che li han sempre abitati tanto da essersene fatti performare negli usi, nelle tradizioni, nella gastronomia e nell’arte, come mai il loro ecumenismo non valga mai anche per il petrolio.

Eppure, tale “oro nero” dovrebbe mobilitare le contestazioni dei cosiddetti “antagonisti” almeno quanto altre forme di predominio di chi “possiede”, come le armi o gli yacht..e invece non accade mai.

Forse perché il petrolio (come anche i diamanti) è una formidabile arma di ricatto da sempre nelle mani delle genti che lo possiedono, per le quali, a differenza dei nostri confini, il diritto di proprietà sembrerebbe valere eccome, dato che nessuno ha mai tentato di rinegoziare con Madre Natura il suo posizionamento geologico.
Eppure il petrolio non è che il residuato di millenni di decomposizione dei prodotti organici di superficie; cioè non è stato creato demiurgicamente da qualche artista o da qualche civiltà che c’abbia dovuto sudare sopra. Quindi, a rigor di logica, tale composto (che prende il nome dal termine tardo latino “petroleum”, cioè “olio di roccia”) non può rientrare nell’affezione identitaria che ogni popolo naturalmente rivendica nei riguardi delle proprie vestigia passate.
Pertanto, se è vero che la Terra è di tutti, anche il petrolio dovrebbe esserlo; e invece no: rimpingua la tassazione dei COME MAI SE LA TERRA E' DI TUTTI...governi più esosi e arricchisce quei tronfi monopolisti mondiali (soprattutto arabi) che hanno avuto il solo merito di esserselo trovato sotto le terga della propria zolla di crosta terrestre, anziché altrove.
Motivo in più per cui salire su una bicicletta è sempre una gran goduria.

HELMUT LEFTBUSTER

Lascia un commento