Circa QUELLA MERAVIGLIOSA “BASSA MAREA” DEL BACINO ORTOFRUTTICOLO CHE LASCIA SOPRAVVIVERE SOLTANTO I PRODOTTI DEL TERRITORIO…

Le agitazioni degli autotrasportatori di questi giorni stanno creando serii problemi all’approvvigionamento di mercati e supermercati. Gli articoli che maggiormente vengono a mancare sono, ovviamente, quelli che godono di un consumo quotidiano da parte dell’utenza, e che necessitano del relativo giornaliero trasporto, indispensabile alla distribuzione capillare del prodotto.

Non entreremo, in questa sede, nel merito della protesta, la prima vera protesta partita dal basso, dai contadini, dai pescatori, dai camionisti stufi di vedersi affamare dai loro concorrenti stranieri posti dalla globalizzazione a morderci il culo come bavosi mastini incitantici a correre il triplo per guadagnare la metà. E infatti la sinistra globalista dall’erre moscia, solitamente ipocrita con la “piazza”, stavolta nemmeno fa la fatica d’esserlo, e invoca l’invio della celere contro le proteste del Popolo..(Pasolini, dove sei?!).

Ebbene, auspicando che tali proteste producano al più presto frutti sempre più sugosi per l‘Identitarismo, intanto godiamoci un evidente risvolto pratico dal forte valore simbolico: con la penuria degli approvvigionamenti, in questi giorni sui banchi di frutta e verdura compaiono solo quei prodotti identitarii derivanti dal territorio, che riescono ad affluire comunque attraverso la distribuzione locale. E così spariscono i peperoni spagnoli che, in pieno inverno, mai potrebbero campeggiare accanto alle arance, e rimangono gli spinaci, senz’altro prodotti in loco di questa stagione e conseguentemente venduti freschi.

Lo stesso dicasi per il latte fresco, le uova, i formaggi e i salumi presenti copiosi sui banchi di vendita, nonostante la penuria della grossa distribuzione, che ci dimostrano come un territorio fiorente come il nostro possa tranquillamente garantire al proprio popolo un approvvigionamento alimentare completo, profumato, identitario – e al giusto costo – anche senza l’Europa, senza la concorrenza straniera (che, inquanto tale, per abbattere i costi di trasporto restando concorrenziale, mai potrebbe garantirci la medesima qualità nostrana), e senza quella dannata globalizzazione che ci sta affamando ed impoverendo.

Su, forza, tutti a far la spesa dai nostri contadini!

HELMUT LEFTBUSTER – skeggia dvracrvxiana, Gen 2012 –

A questo link troverete un nostro memorandum su quali siano i prodotti ortofrutticoli di stagione e quali no: fare la spesa è un’operazione culturale che richiede grande consapevolezza, oltre che essere un grande momento di impegno civile e di politica economica nazionale al quale dedicarsi con l‘animo d‘un combattente; allora sì che, tornati a casa, ci si potrà abbuffare in tutta tranquillità e allegria…

ISTRUZIONI DVRACRVXIANE PER SANI ACQUISTI ORTOFRUTTICOLI DI STAGIONE: in pratica, quando comprare ARANCE e quando FAGIOLONI senza correre il rischio che siano prodotti scureggioni…

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